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martedì 21 aprile 2015

UNES PAUSA SEMPRE SPECIALE

Pausa pranzo, stesso supermercato, solito elemento.
Cerco tra gli scaffali le fette biscottate e non le trovo.
Dopo otto mesi che entro qua dentro, ancora non ho capito la logica della sistemazione degli scaffali.
Sono riuscita a capire la logica dei cinesi ma non di questi autoctoni.
Passo la zona pane, crackers, prima colazione, ma niente, nessuna traccia.
Annaspo tra biscotti e filetti di sgombro, ripercorro la corsia per la terza volta e poi le trovo, sono vicino al cioccolato alle pappe dei bambini.
Nel mio pellegrinare all'interno di questo luna park, sento la conversazione surreale tra il salumiere e un cliente.
-"Ma questo cotto in offerta è buono?"
-"Basfr gurnnf llhehhm"
-"Me lo consiglia'"
-" Ghfbbd ggiih mmliihjd"
-"Mah, sa, sono un po' indeciso..."
Il salumiere tace.
Ti ha aiutato molto.
Non è straniero, è italianissimo ma non si capiva una mazza di quello che stava rispondendo al cliente.
Non so se per un difetto di pronuncia, un difetto di coordinamento mentale o un difetto del prosciutto in offerta.
Arrivo alla cassa e depongo quello che ho comprato sul nastro trasportatore.
Tutto bene fino alla fine e poi arriva la domanda strana.
Non sono mai pronta a cosa potrà uscire da quelle meningi e me la gioco al momento, un po' come una scommessa ai cavalli.
-"Ma dove lavorate potete anche cucinare?"
-"No, non possiamo fare da mangiare, ma abbiamo un forno a microonde dove poter riscaldare le cose"
-"Ma allora adesso vai a casa a mangiare'"
-"Ma come faccio ad andare a mangiare a casa che abito ad un'ora da qui?"
-"E che ne so io, e allora gli gnocchi che li hai comprati a fa?"
Mi si impietrisce l'amigdala, non provo nessuna emozione per una manciata di secondi.
Tutto sto cinema di ragionamento perché ho comperato gli gnocchi.
Gli gnocchi? Li uso al posto dei sassi con la fionda per abbattere i piccioni sui cornicioni.
-"Li porto a casa e li mangio stasera"
-"Ah beh, ma il frigorifero lo avete"
-"Si certo, quello ce l'abbiamo"
-" E meno male".
E già, meno male, non faccio la settimana bianca, non vado in vacanza dal mercoledì, non posso cucinare, almeno il frigorifero ce l'ho.
Intanto ho messo la spesa nella borsa, lo saluto, mi avvio verso l'uscita e mi fermo prima che si aprano le porte.
Aspetto l'ultima domanda, quella che chiude il sipario, ma tarda ad arrivare.
Poi da dietro sento la sua voce che arriva puntuale e mi rilasso, deglutisco, la paura passa e il cuore torna a battere.
-"Hai dimenticato qualcosa?'
Resto immobile in silenzio, ma mi parte un embolo nella vena diploica e mi sento sgangherare dentro come Jim Carrey quando si trasforma in "The mask"
Io ho dimenticato qualcosa?
No, io non ho dimenticato niente, tu hai dimenticato l'ultima cazzata prima dell'uscita.
Quella frase che è diventata un po' come le 20.000 lire del Monopoli passando dal via, ma oggi, nel mazzo delle probabilità mi è uscita la carta "USCITE GRATIS DI PRIGIONE SE CI SIETE"

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