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giovedì 25 febbraio 2021

OH, BELLA ZIA...

Stamattina ho alleggerito il vestiario invernale, le temperature si sono alzate e camminare nel sacco a inizia a fare caldino. Metto i jeans, maglietta nera sotto, sopra felpa nera col cappuccio, il piumino nero più leggero e lascio fuori il cappuccio della felpa. Infilo gli auricolari senza filo, mi sparo a palla Kardinal Offishall con Dangerous in loop, scarpe, borsa e vado. Passando davanti allo specchio osservo l'immagine che rimanda, non ho niente a che vedere con mia nonna alla mia età che portava le vestaglie a fiori, ma non ricordo nemmeno mia madre alla stessa età, tutta tailleur e tacchi. Sono abbastanza brava a cavalcare il tempo e reggermi in piedi senza essere anacronistica, al passo con i tempi senza coprirmi di ridicolo e chiamo l'ascensore. Nell'attesa ballo a tempo di rap, mi manca il catenone d'oro col pataccone in scala 1:1 e potrei sembrare il 25 cent della Crocetta, un Parallelepipedoebbasta, ma è l'unico modo per stare fuori dal mondo che mi sta schiacciando. Mentre cammino verso la fermata dell'autobus inizio a ravanare nella borsa muovendo la testa a ritmo della canzone alla ricerca del cellulare, che ovviamente non riesco a trovare e iniziano a girarmi le balle, non ho voglia di tornare indietro a casa per vedere dove l'ho lasciato. Se invece di ballare con le orecchie tappate prestassi attenzione a dove metto le cose e a cosa faccio! Tiro fuori un po' di cose dalla borsa per vedere se è finito in qualche andito recondito ma niente, non c'è, e la musica continua....dangerous...dangerous..🎶🎶... La musica è sul telefono.

martedì 16 febbraio 2021

TWERKA CHE TI PASSA... IL TORNELLO

Siamo arrivati alla fine della giornata, il metrò è arrivato al capolinea di prega di scendere prestando attenzione agli oggetti perdonali. La transumanza cittadina di incammina verso le scale immersa negli smartphone e persa nei pensieri in attesa di tornare a riveder le stelle. Io sempre con la testa a vanvera mi perso nella musica portata da un auricolare solo, l'altro orecchio lo lascio libero per potermi rendere conto di dove finisco mentre cammino pensando alla Pennsylvania. Da qualche tempo ho notato che,da quando ho abbracciato la fede del pendolaresimo nel lontano 1979 a.C., il parco 'tranvieri' si è decisamente svecchiato. Da ragazzina c'erano vegliardi logori nel corpo e nell'anima che tiravano sera come buoi attaccati all'aratro, senza sorrisi e con il menefreghismo incollato alle maniche della camicia d'ordinanza. Oggi, queste carcasse macilente, hanno lasciato posto a ondate di assunzioni di reclute dalla carne soda, che hanno portato aria fresca, sorrisi e anche qualche muscolo che in estate fa bella mostra di sè. Risalita dalle gallerie urbane, arrivo al piano del mezzanino e mi avvio verso i tornelli, la mia attenzione però viene attirata da una sagoma scura non ben delineata, guardando meglio capisco che è un appartenente all'azienda di trasporti locali che, appoggiato ad un tornello con i gomiti, crea un angolo di novanta gradi dandomi le terga. Ho qualche problema a mettere a fuoco da lontano ma avvicinandomi vedo bene che l'immagine che mi si para davanti sono due natiche avvolte da un pantalone che le le rende particolarmente tornite e pare contenerle disegnando un perimetro perfetto che la O di Giotto je fa...gli porta le ciabatte, diciamo così... Rallento il passo e noto un movimento di polso sciolto mentra 'scrolla' sul video del suo smartphone, deve avere fatto tanto allenamento tirando i dadi al casinò, dalla scioltezza parrebbe così. Poi l'occhio mi scappa, meglio evitare questa espressione che solo al pensiero mi fa paura....diciamo che la mia attenzione viene attirata da un altro movimento, pare avere il ballo di San Vito. Sempre tenedo i gomiti appoggiati al tornello, inizia a muovere le anche facendo oscillare le chiappe a destra e sinistra che Elettra Lamborghini pare un'educanda, convinto del suo twerkare seguita a scrollare, e io mi avvio verso casa cantando "I'm a, I'm am a, I'm a nasty girl, fantastic Este culo es natural, no plastic...." E per i boomer che non la sanno cercate Nathy Peluso.

mercoledì 3 febbraio 2021

YES DADDY

Dopo aver scoperto l'esistenza delle sugar baby mi sono trovata la richiesta di un 'daddy' su Istagram. Un daddy fortemente miope da scambiare me per una baby. Ma posso essere la tua baby se te hai 25 anni meno di me?? Va bene che vuoi viziarmi con tutti i tuoi soldi e alla mia età alla fine, se le fai fare un giretto sul brucomela non è poi una tragedia, ma vestirmi da marinaretta col gonnellino a pieghe e il Lollipop in mano mi sembra un po' azzardato. Passino i codini e le calzine bianche ma a squittire "oh yeah daddy...deeper..." non mi ci vedo proprio. Sono una boomer e te sei un millennial, fai il bravo daddy che mi sta attaccando la pastina al pentolino.