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martedì 16 giugno 2015

LA LAVATRICE VIVE DI PIU'

Ci sono delle cose nella vita che ti fanno da Trebisonda.
Sono piccoli gesti, rituali, oggetti che stanno con noi da tempo, che riponiamo nello stesso posto, allo stesso modo e non spostiamo mai da lì. 
Gesti che ripetiamo automaticamente ma che senza i quali sembra che tutto prenda un altra piega. Sciocchi modi di camminare, aprire le porte, chiamare l'ascensore, lavarsi i denti, la sequenza con cui ci vestiamo, con cui mettiamo gli abiti sulla sedia. Il rituale del mattino appena svegli, il notiziario, la doccia, il caffè.
Tutte cose che ci rendono la vita familiare, ci danno una sorta di sicurezza.
Quando qualcosa cambia, un vecchio oggetto si rompe, saltiamo un rituale, ne dimentichiamo un pezzo, di colpo sembra che un pezzo di vita sia andato perduto, ricordi d'infanzia dimenticati. È una sensazione sgradevole, non piacciono tanto le cose nuove, fanno paura.
 Io erano anni che ascoltavo una musichetta un po' sciocca ma che ha raccolto tanti ricordi in diverse occasioni.
Era piacevole quando mi capitava all'orecchio.
Ora mi sento un po' come se mi avessero portato via la memoria, l ultima figurina per finire l'album, l' ultima goccia di inchiostro nella penna che non mi fa finire un pensiero.
Perché per una vita si è chiamato CALFORT e adesso è CALGON?
Vivrà più a lungo la lavatrice ma io mi sento morire un pezzo ....come il calcare.

Alla fermata del tram il menù de Milan

Alla fermata del tram una signora antica mi attacca un bottone esagerato parlando di cucina, ricette, caldo e non fame, ravioli industriali che non sanno di niente, pasta fresca e gnocchi di legno, poi mi guarda e mi dice: "ma a lei piace cucinare?"
 Le attacco io una cerniera da piumino col giro cappuccio compreso che se lo ricorderà tutta la vita. Le racconto i miei capolavori e lei, dapprima interessata mi dice "fortunato suo marito che si mangia tutte queste meraviglie, sarà felice", poi mi guarda strana e dice: "ma come mai è brava a fare lo strudel? Non è mica un dolce di Milano".
 Eh, signora cara, il panettone mi porta via un po' troppo tempo, quei due giorni di lievitazione mi sfasano un attimo.