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mercoledì 22 agosto 2018

IL METANO TI DA UNA MANO

Girare per Milano a piedi in agosto è molto rilassante, non c'è praticamente nessuno, c'è silenzio, poche macchine, è praticamente deserta.
Una città così ti permette di poter osservare ancora meglio  quello che normalmente riesci a malapena a vedere durante l'anno, e vi posso assicurare che si vedono cose alquanto strane.
Tornando dall'ufficio mi incammino  cercando le cose da fotografare, cose fuori dal normale, come i rifiuti più assurdi che riescono ad abbandonare, non solo in agosto, o anche soltanto pensare ai fatti miei e parlare da sola, tanto non c'è nessuno che mi sente.
Ogni tanto mentre cammino passa una persona con il cane al guinzaglio, un tram, un paio di macchine e qualche bicicletta.
Con le biciclette che ci sono oggi è facile andare in giro, hanno cambi con 100.000 marce, pedalata assistita, non è più tanto faticoso come una volta, ma la bicicletta che ho visto oggi è del tutto speciale.
Mentre camminavo assorta per i miei pensieri ne sento arrivare una alle mie spalle con su un signore distinto,  pantalone di cotone lungo, scarpe da ginnastica firmate, il capello brizzolato un po' lungo che s'appoggia morbido alle spalle, occhiali da sole a specchii, lo zainetto sulle spalle e disinvolto pedala incurante che sul marciapiede ci sia io da una parte e dall'altra un signore che sta scaricando la macchina.
Ad un certo punto della pedalata, nel silenzio più assoluto della Milano di agosto, si sente l'eco di uno scorreggione epico: la prima bicicletta a metano.