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mercoledì 17 maggio 2017

GRAZIE DI RIDERE

Partito per caso e poi ha preso il volo.
SONO ARRIVATA ALLA CENTESIMA MINCHIATA!!
Voleva essere un posto dove scrivere quello che mi accade realmente nella vita quotidiana ma portato quasi all'estremo del ridicolo, perché certe situazione sono davvero qualcosa di incredibile, e sono felice di essere riuscita a farlo diventare esattamente così.
GRAZIE DI RIDERE

ALLERGIAAAA!!

Giovane autista di autobus, fa parte delle nuove leve del recente ricambio di anime usurate dal tempo e dallo stress urbano.
Piccolo di statura, ma proporzionato da muscoli tonificati in palestra con pazienza per bilanciare l'avarizia della genetica.
Capelli con taglio rasato/curato/scolpito/costruito a malta e gelatina col frattazzo.
Sul collo un tatuaggio che parte da dietro all'orecchio e si inabissa nel colletto della camicia della divisa; c'è scritto qualcosa in giapponese, forse è il menù di un ristorante, tanto chi lo capisce.
Al capolinea scende per sgranchirsi un po' le gambe, da seduto era decisamente più alto.
Ai piedi porta degli anfibi non completamente allacciati, che fanno tanto maschio selvaggio che attraversa la jungla cittadina dondolandosi da un cavo all'altro della linea della filovia.
La camicia, con le maniche arrotolate fino all'avambraccio, resta aperta aul torace tanto quanto basta per mostrare il crocifisso in scala 1:1, regalo di nonna per la Cresima, il tessuto di cotone appoggia delicato sulla muscolatura mettendola in evidenza senza involgarire e l'occhiale da sole griffato completa l'insieme.
Nel complesso è anche un bel vedere, se hai la casa abbastanza spaziosa lo puoi anche mettere in un angolo del salotto che fa tanto 'arredo'.
Una stirata ai muscoli delle braccia, sistemata rapida alla chioma tralicciata e parte una raffica di starnuti, al capolinea dell'autobus ci sono tanti pioppi e una coltre di piumini sollevata dal refolo di vento si abbatte su di lui.
Il ciuffone sulla fronte ondeggia elastico avanti e indietro come la fiamma di Megalopoli di Megaloman incazzato (ndr telefilm giapponese degli anni 80, per chi fosse nato nel frattempo perdendosi questo pezzo di vita), il viso affondato nel fazzolettino di carta è congesto e paonazzo e il naso strombetta come una vuvuzela in una finale di coppa.
Finita la crisi il giovane riprende il controllo della situazione, sistema la criniera e la camicia, toglie gli occhiali da sole, asciuga gli occhi lacrimosi con il fazzoletto che aveva già in mano e poi ci pulisce le lenti degli occhiali.
Adesso va meglio, con un bel crostone di mastice nasale abbiamo scongiurato anche il rischio del rflesso in controsole, possiamo partire che siamo già un pelo in ritardo.

giovedì 11 maggio 2017

MEGLIO TARDI CHE MAI

Ieri sera una persona che mi vede tutti i giorni mi chiede: "Tutto bene? Ho saputo che si è fatta male..."
Rimango un attimo perplessa e rispondo: "A cosa si riferisce?"
"Non si è fatta male al piede?"
"Sì ma è successo un anno e mezzo fa"
"Non sapevo niente..."
Ma se mi salutavi quando avevo la stampella!
"...beh, ad ogni modo adesso tutto a posto?"
"Insomma, mica tanto, il piede è rimasto un po' acciaccato e non è più come prima"
"Ma è stata a casa con la gamba ingessata?" 
"Sì, due mesi e mezzo"
"E non è andata a lavorare?"
No ci andavo lo stesso, venivano a prendermi gli Avengers alla mattina e poi mi riportavano a casa alla sera.
"E no, sono stata a casa"
"Ma poi avrà perso tutto il giro..."
Sì, anche il Giro d'Italia in maglia rosa.
"Ma adesso è tutto a posto?"
Non è andato a posto in un anno e mezzo e si sistema in due minuti, me lo hai gia chiesto poco fa.
"No, non è andato a posto, non ha recuperato al 100% purtroppo, ho qualche difficoltà a camminare"
"Ma ha fatto la domanda di invalidità?"
"No, con il 12% di invalidità non si può fare niente e non mi sembrerebbe nemmeno corretto"
"Ma deve fare l'aggravamento!"
L'aggravamento di tua sorella quella demente come te.
"Ma anche no! Mi manca solo l'aggravamento..."
"Ma nooooo, intendevo dire nel caso che..."
"Facciamo che resta così e va bene per tutti"
"Ad ogni modo un'invalidità è rimasta"
"Purtroppo sì.."
"Ma cos'e, invaliditá civile?"
No, sono invalida di guerra, ho messo il piede su una mina in Kossovo.

SEDERE COMPOSTI FA BENE AL CUORE

Le nonne  e le mamme una volta, quando l' uso dei pantaloni da parte delle donne era ancora un lontano pensiero,insistevano molto nel ripetere alle giovani di famiglia di sedere composte.
Composte voleva dire tenere le gambe chiuse indossando le gonne e questa cosa diventava sempre più essenziale man mano che gli orli si accorciavano nel tempo.
Ora pare che questa buona abitudine si sia persa con l'uso abituale di pantaloni, jeans, leggings, fuseaux e similari, così come si sono perse le mamme che lo insegnano e le nonne, anche se parlano,  restano inascoltate confuse col rumore del traffico.
Stasera in metrò una giovane e bella ragazza, con una leggera gonna corta in tessuto fiorato e scarpe tacco 12, è seduta a gambe larghe con la borsa sul grembo e smanetta col cellulare incurante di quello che accade di fronte a lei.
Nei posti di fronte sono seduti una donna con lo sguardo patetico da sopportazione, un uomo di circa sessant'anni che suda copiosamente nonostante l'aria condizionata e una ragazzina che smanetta sullo smartphone.
L'uomo,  seduto esattamente di fronte, ad ogni movimento delle gambe sussulta come se sul sedile ci fosse la corrente, dopo qualche fermata, infila due dita nel colletto della camicia che stringe la giugulare come un cappio, cerca di fare l'indifferente ma lo vedo un po' 'rigido' e scattoso nei movimenti, quasi avesse dei tic nervosi.
Forse gli slip della ragazza non sono di un colore adatto alla mise e questo lo disturba.
La ragazza completamente assorta nei suoi fatti, incrocia le gambe all'altezza delle caviglie lasciando andare le ginocchia verso l'esterno.
Per me ha completamente dimenticato di indossare una gonna e l'uomo di fronte è ormai paonazzo, fuma dalle orecchie e io sento già il sibilo del defibrillatore che carica in attesa dell'arresto cardiaco.
Ad una fermata prima del capolinea la ragazza scende e il tale la segue con gli occhi e prosegue il viaggio fino all'ultima fermata.
"Il treno ha finito la corsa, si prega di scendere" e tutti ci incamminiamo verso l'uscita.
Adesso ho capito perchè il tale non stava fermo da seduto, deve avere dei problemi ortopedici che non gli permettono di stare seduto bene perchè cammina come se avesse la testa del femore rigida nell'incavo dell'anca

CIOÈ DEL TIPO CHE?

Pezzo di conversazione sul pullman tra due ragazze che stanno andando a scuola, una parla e l'altra ascolta:
"...quindi secondo me cioè, in realtà funziona così anche da me, cioè a prescindere dal fatto che in realtà cioè si fa i fatti suoi, è fighissimo perché si fa rispettare, del tipo che lo riconoscono come insegnante, cioè se si arrabbia si arrabbia ma è non lo so, come se devi andare in bagno e ti dice vai"
Cioè del tipo che gli altri insegnanti ti fanno pisciare addosso?

mercoledì 10 maggio 2017

I GATTI BIANCHI SONO SORDI

Sull' autobus diretto in centro ci sono una mamma con la sua bambina di circa tre/quattro anni che parlano di tutto quello che si vede fuori dal finestrino, come amano fare tutti i bambini piccoli.
La bambina è a dir poco stupenda, come se ne vedono poche: capelli biondi dorati, occhi azzurri chiarissimi e la pelle bianca quasi trasparente da tanto è chiara.
Vivace e curiosa di tutto pone alla mamma mille domande e tiene viva la conversazione cinguettando con la vocina garrula che solo i bambini riescono ad avere, è un piacere ascoltarla tanto quanto guardarla.
Ad un certo punto si avvicina una signora che conta le albe ormai da tanto e con la dolcezza di una nonnina si rivolge alla mamma della bimba con un sorriso e dice:
"La sua bambina è stupenda, è davvero bellissima, ma ci sente bene?"
La mamma rimane un attimo spaesata e risponde con gentilezza cercando di ricambiare la cortesia dei modi: " si certo, ci sente...."
Ma sul viso le si legge un grosso punto di domanda per la situazione un po' insolita.
E nel silenzio irreale creatosi intorno a loro, la gentile vecchina cala la briscola esclamando:
"Sa, i gatti bianchi con gli occhi azzurri sono sordi"
E nella mia testa partono un turbinio di pensieri, spero che diventando anziana non mi escano cose così assurde dalla bocca oltre alla dentiera, ma diventiamo tutti così dopo una certa età, cosa succede nella testa di una persona dai natali ripetuti, chissà se la bambina nel latte al mattino mette i croccantini alla carne o al pesce...e siamo arrivati al capolinea, in tutti i sensi.