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giovedì 3 dicembre 2020

50 sfumature di ansia

Una parte del mio lavoro consiste nell'avere contatti quotidiano con i corrieri sia al telefono che di persona, non sempre è semplice la gestione della cosa ma oggi è stato un po' particolare. Lavorare in un call center non è facile e nemmeno rilassante, ci ho lavorato per sette anni e so di cosa parlo, nei periodi concitati delle feste poi è il delirio totale e non sempre si riesce ad essere perfettamente profossionali, a volte capita di perdere la pazienza o di essere particolarmente stanchi e dalla voce si percepisce tutto, senza sconti. Oggi per me è stata come una giornata di mare dal vento di scirocco, caldo e dalle onde alte. Devo fare tre telefonate ad un corriere per sistemare dei sospesi. Prima telefonata: " @@@ buonasera sono Danilo come posso aiutarla?" voce squillante, senza inflessioni dialettali,gentile e professionale. Sistemiamo il sospeso in una battibaleno e ringraziandoci a vicenda ci auguriamo garbatamente una buona serata. Seconda telefonata: "@@@ bonasera so' Franco come la posso aiutà?" E avemo capito da dove risponne, comunque professionale come il collega precedente ma ha il respiro ansante,a volte cigola, sembra che stia facendo la cacca ma poi pensi che sembra anche altro... Se riuscissi a non osservare anche con le orecchie a volte sarebbe meglio. Quando poi il sistema operativo collabora poco allungando le telefonate, le manciate di secondi in questo caso diventano lunghe come...nun me ce fà pensà lunghe come cosa, che con sto respiro me viè l'ansia. Sistemato anche questa ci salutiamo con i ringraziamenti ma un po' distanti, niente buona serata, ognuno che se la passi come meglio gli và. Terza telefonata: "@@@ buonasera sono Ruben, come posso aiutarla?" Oggi sono tutti uomimi, ci sarà l'algoritmo testosteronico... Il nome mi ricorda un gatto rosso che avevo ma la voce è di velluto. Dico il mio nome e da dove chiamo come faccio sempre, si presentano loro e mi presento io. Spiego la mia richiesta, do tutti i dati che mi chiede e mi accorgo che di sottofondo non c'è nessun rumore, a volte capita che cada la linea, può succedere, poi sento la voce calda e suadente che mi chiede di ripetere un numero che non aveva capito, doveva essere in 8D perchè mi sembrava di averlo dietro alle spalle, mi sembrava anche di sentire il caldo sul collo, poi sparisce, senza dire niente torna il silenzio astrale. Aspetto nel vuoto un po', magari è come prima, ha silenziato il microfono della cuffia per non fare sentire gli altri colleghi che lavorano vicini, mi faccio tutte le congetture del caso e aspetto. All'improvviso riappare la voce morbida che mi conferma tutti dati inseriti e poi di nuovo il silenzio. Stiamo giocando al gatto col topo, mi sembra 50 sfumature de che cazzo ne so, sto qua si sente Christian Grey e io salto sulla sedia ogni volta che salta fuori, come se fossi bendata. Quello di prima ansimava, questo gioca a nascondino, ma chi c'è in sti call center adesso? Mentre mi perdo via in queste divagazione rosse,nere e grige torna la voce che mi chiama per nome e dice: " Manuela, gliel'ho rimesso in consegna..." Ah, adesso si dice così? Lo rimetta un po' dove vuole, veda lei.... E mentre sento lo scatto delle manette ai polsi, mi ritrovo attaccata allo stipite della porta con lui che mi saluta ringraziandomi. "Grazie di aver chiamato @@@...le auguro una buona serata"

mercoledì 2 dicembre 2020

Confusa e incastrata

Tornando a casa il mio spirito di osservazione non si addormenta nemmeno quando il cervello è da un'altra parte. Scendo dal treno a Porta Venezia e mi dirigo verso la scala mobile, davanti a me un giovane ragazzo vestito di nero, e già lì s'è preso 100 punti senza nemmeno respirare. Corporatura non troppo robusta, vabbè non è il mio tipo ma possiamo passare anche oltre, capelli cortissimi che si intravedono sotto il berretto di lana. "Bomber" e jeans skinny elasticizzati che avvolgono il bacino e le gambe lunghe e sottili, leggermente storte che riveleranno tutto il loro perché un attimo dopo. È qualche gradino davanti a me sulla scala mobile offrendomi una vista garbata sull'insieme. Arrivati al piano solleva il piede inguainato in un anfibio e si prende altri 300 punti d'amblè. Un maschio con gli anfibi è il top! Inizia a camminare morbido, con una falcata da gazzella, una camminata femminile fantastica che mi lascia con la bocca aperta, tutto che si muoveva sinuosamente invitando la fantasia a ricamare arazzi dai colori di fuoco e qui la mascherina ha confermato tutta la sua utilità. Non riesco a distogliere lo sguardo da quello spettacolo e lo seguo fino a che non lo perdo di vista perché le nostre strade si sono divise. In una manciata di secondi mi sono accorta di camminare come Chewbacca di Star Wars, ho capito i muratori slavi quando fischiano dai ponteggi, mi sono trovata agganciata ad un tornello dove non potevo né scendere né salire e non c'erano nicchie a nido di chiurlo che potessero aiutarmi e ho avuto forti dubbi sulla mia identità di genere. Poi tutto è scoppiato come una bolla di sapone e sono tornata, un po' scossa, alla ricerca del militare col fucile, del rossetto lucido e dei collant neri mentre nell'auricolare partiva Nelly Furtado con Promiscuous.