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martedì 7 marzo 2017

GLANDE GLANDE GLANDE... COME TE SEI GLANDE SOLAMENTE TU


Sto cercando un lenzuolo verde, senza angoli matrimoniale.

In pausa pranzo vado dai cinesi vicino all’ufficio e il lenzuolo che cerco non c'è, c'è solo per letto singolo mentre io lo cerco per quello matrimoniale, penso che possano essercene in magazzino e provo a chiedere ad un commesso,

Mi avvicino ad un Chuenlai del negozio e formulo la mia richiesta nell' italiano più assurdo che possa mettere in piedi cercando di farmi capire, ma questo non capisce niente.

Ripeto, stavolta aggiungo un nutrito numero di gesti al sonoro, ma questo seguita a non capire.
Nel frattempo atterra un aereo in piazzale Susa, attraversa corso Indipendenza un gregge di pecore, chiudono la tangenziale est perché si è capovolto un camion di maiali ed esonda il Lambro per i Monsoni in India, ma Ciao Fiulin continua a non capire e si stizzisce battendo un piede a terra per sottolineare che dei due il deficiente non è lui.

Scorre una manciata di interminabili secondi in cui dentro di me sento un gong, il rumore della catena dei nunchaku, la mamma di Bruce Lee che esce di casa urlando con le mani nei capelli e vedo il collega Cesare che piange, dice sempre che un giorno mi troverà morta nel magazzino del negozio perché a litigare con i cinesi è pericoloso.

Percepisco il solletico dell' embolo che arriva al cervello.
Il cinesino di Bimbo Mix mi guarda e, accompagnando la frase con un gesto disperato delle braccia, dice "No va bene questo, devi plendele più glande!!"
Devo plendele più glande....

 

EH QUANDO C'ERA LUI!!!


Seduta comodamente sul metrò, una signora intesse una conversione informatica con un’amica:

"Eh, se non ti compri il 5 non funziona più niente. Sono degli incapaci, hanno fatto degli aggiornamenti che non funzionano, se c'era ancora lui, Jobs, non sarebbe così.

Avrebbe funzionato ancora tutto col primo"

 EH SIGNORA MIA, LI CHIAMI PIRLA, LO CHIAMI MARKETING, LO CHIAMI COME VUOLE MA GLIELO HANNO INFILATO IN BORSETTA E SENZA CUSTODIA.

QUELLE VIE DI MEZZO...


Sulla 61, telefonata di lavoro tra due uomini.
"Buonasera Alberto... certo....te lo sto dicendo...mandala nella mia mail...e sì... te lo dico adesso perché quando te lo dovevo dire, a mezzanotte?

Ma no, ma figurati, non è una cosa difficile, solo che non resta su tanto, sta lì in quel modo del cavolo, quella via di mezzo che non dice niente, quell'indecisione che un po' fa sperare e un po' fa venire i nervi.... ma sì me la dà, non è quello il problema sono anni che me la dà, ma tutte le volte la devo chiedere, mi secca chiedere sempre, non lo sapesse che mi serve...e poi non ha senso farlo a mano quando ci sono a disposizione attrezzature preposte all'uso!

Adesso vado in centro, aspetto la signora e poi vediamo.

Ok, sì, sì ci vediamo domani.

Manda la mail che sennò non faccio in tempo, ciao.. buona serata"

MA CHE LAVORO FA QUESTO???

TUTTO IL MONDO E' PAESE


Un tale sta parlando nel suo dialetto urlando, che riesco comunque a capire, e sta dando dei cani malati ai settentrionali perché sostiene che gli immigrati siano stati abituati male 'qua sopra'.
Insulta una signora che lo la urtato involontariamente passando nel corridoio stretto dell'autobus e a chiunque gli passi davanti urla che se non sta attento a come cammina 'ci fa a fazza tanta'.
La fidanzata, conterranea, in italiano si imbarazza e in dialetto gli da ragione.
Ho capito che sono solo sei mesi che sei qua, ma pensi che siamo ancora ai tempi di Totò e Peppino, che noi cani malati non capiamo come parlate?
Su una cosa però ti do ragione, vi abbiamo abituato male, da subito.
Se tu ora nel tuo dialetto stai dicendo che bisogna sparare sui barconi e qua li trattiamo troppo bene, io dovrei dire che i miei nonni avrebbero dovuto piombare i vagoni dei treni in Centrale appena arrivati al binario.
Ma va a dà vi el cü bigul!

L’IMPORTANTE E’ CAPIRSI.


Scala mobile rotta a San Babila. Faccio passare la ressa per non intralciare e inizio a salire le scale un po' lenta.
Davanti ho una signora con un trolley che finito di salire si ferma proprio in cima alla rampa e mi blocca due gradini indietro. Io mi fermo e aspetto che lei si muova. Questa si gira verso di me e mi guarda con lo sguardo torvo e interrogativo.
"Ho un problema a un piede signora, per quello sono ferma dietro di lei, aspetto che faccia un passo avanti per finire la rampa, non riesco a passarle davanti sulle scale"
La gentile signora incartapecorisce la faccia e in tono brusco mi risponde: "anche io!! Ieri sono caduta"
"Signora, non le sto dicendo niente, le ho solo spiegato il motivo per cui sono ferma troppo vicino a lei"
"Non è l'unica ad avere problemi"
"Lo vedo signora, ma se fa un passo avanti io finisco la rampa e mi levo dalla scala, non sono tranquilla qui"
"Non vede che sto sistemando la borsa?"
"Signora le sto solo chiedendo di farmi andare via dalle scale perché ho un piede poco affidabile sulle scale"
"Sì ma anche io, ho preso una storta ieri!"
"Signora, perché dobbiamo fare questa discussione sulle scale? Lei ha preso una storta e io il piede me lo sono rotto, ora che ci siamo scambiate le cartelle cliniche lo fa un passo avanti per favore?"
Sempre più indispettita la signora si sposta e si avvia ai tornelli di uscita. Io finalmente mi allontano dalla scala e mi avvio a mia volta all'uscita.
La signora, non paga del discorso appena finito, esce dal tornello, mi taglia la strada col trolley, si gira e mi dice: "comunque la capisco!"
E se non mi avesse capita cosa avrebbe fatto, mi avrebbe spinta direttamente giù dalle scale?