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mercoledì 1 aprile 2015

UN ESplosione di auguri

Pausa pranzo, la pizza l'ho mangiata ieri, non ho voglia di andare dai cinesi, c'è il vento, vorrei parlare con te ma non posso romperti le palle tutti i giorni, a volte bisogna anche respirare.
Vado al piccolo supermercato vicino a prendere un pezzo di focaccia.
Alla cassa non c'è Martina e questo già non è un bell'inizio, infatti, la sventagliata delle minchiate parte all'istante, come un Uzi con il grilletto incastrato.
Il solito elemento fuori dalla terza dimensione esordisce con: " allora oggi è l'ultimo giorno..."
"ultimo giorno di cosa?", "di lavoro no?"
Va bene che io sono convita che sia venerdì da ieri ma pensare che mercoledì sia un ultimo giorno di lavoro mi sembra alquanto strano.
"perché deve essere l'ultimo giorno di lavoro, è mercoledì", "e ma qua vanno tutti in ferie" "in che senso qua vanno tutti in ferie?"
E' vero che come zona ha dei precedenti, a gennaio sono andati tutti a fare la settimana bianca (vedi post 'orientamento lento') e quindi adesso vanno tutti in ferie di mercoledì.
Il ragionamento non fa un plissé.
"no, io lavoro anche domani e dopo" "che fortuna! ma sabato, domenica e lunedì no però" "no, certo che no, sto a casa" " e vai via per Pasqua?" "no sto a casa" "eh, beata te!"
Come odio sentirmi dire: 'BEATA TE', quando chi lo dice sa che andrà a fare qualcosa di meglio di quello che farò io.
Almeno stai zitto che fai più bella figura, baccalà!
All'istinto di schiacciargli il taleggio sulla testa faccio prevalere quello dell'educazione e provo a rimettere la conversazione su binari di cordialità, mi rendo conto di avere l'espressione dello Snoopy ingrugnato dell'adesivo di Facebook e allora mi azzardo a chiedere:" tu invece cosa fai per Pasqua?"
"mi tocca andare al lago con gli amici"
Gli tocca andare al lago con gli amici, poverino, gli tocca.
Io invece ti toccherei la massa cerebrale con le mani come si impasta la pizza, solo per vedere l'elasticità massima a cui arriva per poter quantificare la portata massima di cazzate che può contenere.
Pago i miei acquisti e mi avvio verso l'uscita, ad un passo dalla porta sento la voce dietro le spalle che dice: "allora se non ci vediamo più Buona Pasqua"
"e no, non ci vediamo, oggi è l'ultimo giorno, tanti auguri anche a te"

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