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mercoledì 25 luglio 2018

LA MIA BANCA E' DIFFERENTE

La mia banca è differente, al posto di un direttore ha un cicisbeo piacione.
Alto, fisico asciutto, capello brizzolato con stempiatura spaventosa, abbronzatura perfetta, occhi azzurri e zeppola quando parla.
Indossa un pantalone attillato e non respira per tenere dentro gli addominali, la scarpa di buona fattura ha suola di cuoio che slitta sul pavimento tirato a piombo e la  calza nera, in filo di Scozia, rigorosamente lunga, camicia bianca a manica lunga leggermente arrotolata a metà avambraccio.
Adornato di vari orpelli spicca una catenina d' oro bianco con crocefisso stilizzato in scala 1:1, Rolex d'oro al polso sinistro e un numero imprecisato di braccialetti di cuoio e perline sul braccio destro, prettamente femminili in  stile "tacca sulla cintura".
Si esprime come il "Cumenda" dei film di Oldoini chiamando tutti per nome con l articolo "il" e "la" davanti.
Il numero sul display segna 37, io ho il 61.
Voglio uscire da questo film, non sono la Cicci, il direttore ha il sedere piatto e se non ricomincia a respirare a breve devo chiamare il 112.

giovedì 12 luglio 2018

LA DONNA E' MOBILE E ANCHE LA SCALA

Oggi il tempo non è dei migliori ma l'aria è fresca ed è l'ideale per camminare prima di andare al lavoro, ma ho una borsa pesante da portare e devo per forza usare i mezzi pubblici.
Fatto il percorso con autobus e metropolitana, arrivata a Porta Venezia mi incammino verso il treno della stazione del Passante Ferroviario.
Questi giorni estivi desertificano quasi tutto, strade, autobus, treni e rendono piacevoli anche i viaggi verso mete poco ambite.
Le frequenze dei mezzi sono ridotte ma la velocità di transito è superiore al solito che pesa poco anche aspettare.
Arrivata ai tornelli passo l'abbonamento ed entro, cerco la scala mobile in discesa e appoggio la borsa pesante per riposare un po' la spalla su cui appoggia.
Dall'alto della scala si vede una panoramica estesa della banchina e dei binari, l'altezza è notevole e la discesa dura una manciata di secondi in più della media e mi permette di vedere tutti gli astanti.
Quando la scala mobile si mette in movimento attira l'attenzione delle persone sedute sulla panchina di marmo che simultaneamente girano la testa verso di me, ci sono solo io che scendo e mi sento decisamente osservata, proprio oggi indosso una maglietta rossa e mi si vede bene.
Un po' in imbarazzo per tutta quella attenzione mi sento Wanda Osiris e mentalmente canto "Sentimental" per distrarmi fino ad arrivare giù e osservo le persone che guardano dalla mia parte ostentando indifferenza: un ragazzo con la musica nelle orecchie, una signora con la borsa sulle gambe, una ragazza col cellulare in mano, momentaneamente distratta da quello che stava facendo prima e un signore di mezza età rotondotto con un fazzoletto di tela che si asciuga il copioso sudore dal viso, passa il fazzoletto un paio di volte ma continua a sudare; non fa tutto sto caldo oggi, nemmeno sotto alla stazione interrata di parecchi metri che comunque ha un notevole ricambio d'aria dalle gallerie dove viaggiano i treni.
La scala mobile procede con la sua discesa rumoreggiando e il tale iperidrotico continua a guardarmi con il viso congesto e a sudare, passa il fazzoletto di nuovo su tutto il viso, lo ripassa una seconda volta ma pare non stare meglio, dalla fronte gronda sudore come Raffaella Carrà quando piange le sue lacrime taumaturgiche.
L'immagine che mi si crea nella testa è da film: parte una musica da night, l'uomo di mezza età che guarda la spogliarellista e di colpo mi sento una bomba sexy, una Jessica Rabbit, sono anche vestita di rosso...
" Non importa se stai avendo un infarto in questo momento, maiale lascivo non potrai mai toccare tutto sto ben di Dio"
La scala mobile arriva a terra e l'altoparlante annuncia che il Treviglio è in ritardo, come al solito, speriamo che questo non muoia adesso che se devo andare giù in ginocchio per il massaggio cardiaco potrebbe pensare che abbia accettato le sue sudate attenzioni.