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venerdì 1 maggio 2015

NON DEVE ESSERE FACILE ESSERE CINESI

Oggi mentre sceglievo delle cornici viola per mettere qualcosa di nuovo in camera da letto, non riuscivo a far finta di niente. Da qualche tempo quando vado a prendere le cornici colorate dai cinesi, trovo un ragazzo del negozio seduto nella corsia che si riposa. È la corsia più nascosta e probabilmente senza telecamere. Oggi era seduto composto, in un angolo, con la testa bassa. Non riuscivo a far finta che non ci fosse e fino a che non lo hanno chiamato, non sono riuscita a... fare niente. Come se sentissi i suoi pensieri che facevano rumore. Per quanto mi facciano venire i nervi con la loro ottusaggine, penso che trovarsi in un paese straniero dove non si integrano nemmeno a scarpate, non sia una bella vita. Non credo che il loro essere scivolosi sia dovuto tutto al loro modo di essere, o meglio, è dovuto al loro modo di essere, sono così perché non conosco altro modo di essere. A casa loro se non sono così, si trovano in ginocchio dentro ad un furgoncino bianco e ne escono tirati dai piedi. Si ammazzano di lavoro e mangiano riso e cane. Qui non c'è il furgoncino bianco ma cambia poco. Non deve essere facile essere cinese e nemmeno dimenticarsi di esserlo

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