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venerdì 22 maggio 2015

LA VERA TASSA E' LA SIGNORA CHE SBUFFA


Sabato mattina, in attesa del mio turno per la compilazione del 730, inganno l’attesa facendomi i fatti miei sul mio telefono.
Non siamo in tanti, ma quelli che sono qui sono il concentrato del ‘non plus ultra’ del rincoglionito andante.
Ore 9 e 15, dopo aver fatto scorrere N pagine di Facebook e aver scambiato battute agli isotopi radioattivi con la moglie, uno degli astanti compone un numero di telefono e alla risposta dall’altro capo del filo risponde: “ Ciao, stavi dormendo?”
A quest’ora del sabato è anche probabile, prova a chiamare me a quell’ora e se non dici un nome di battesimo particolare ti scoppia lo smartphone in faccia.
Esimia testa di cazzo, non si chiama alle 9 e 15 del sabato mattina facendo la domanda più cretina del mondo, a meno che tu non sia più che certo che la persona lavora anche di sabato o sia sveglia per altri motivi la devi dare per ‘in coma farmacologicamente indotto’ e chiamare dopo mezzogiorno.
Se sei sua madre e hai un’urgenza il discorso cambia, ma per dire che il preventivo cambia di 30 euro è da coglioni, per una porcata da 30 denari qualcuno è finito appeso ad un albero.

Ore 9 e 20, giovane coppia annoiata, non vede l’ora di scavarsi dalla minchia sto obbligo per dare inizio al week end ma arriva la telefonata di lavoro per lui e scoppia il finimondo.
Una telefonata a voce alta e concitata che fa uscire dai cardini anche le porte e dai gangheri me.
L’educazione non te l’hanno insegnata e l’uso sconsiderato dei cellulari non ha migliorato le cose, spero che non arrivi alla franchigia di rimborso delle spese mediche così non recuperi un centesimo sul 730, tanto per la coglionaggine non ci sono medicine ne medici.

Ore 9 e 30, arriva la signora anziana ma non troppo, di  quelle che ti levano la pelle di dosso con le unghie limate a punta stile ‘artiglio’ laccate con lo smalto rosso.
Si siede di fianco a me e dopo un minuto trentasei secondi e due decimi mi chiede:” Ma dentro c’è qualcuno?”
“Sì signora c’è qualcuno dentro”
“E’ che è perché non si muovono”
Ma se sei appena arrivata cosa ne sai te che non si muovono?
Dopo altri due minuti si alza, si avvia verso la porta di entrata degli uffici  dove ci sono gli impiegati, guarda dentro ma non vede nulla, sono fatti in maniera che da fuori si veda solo la scrivania della persona che chiama i nomi e da informazioni.
Torna al posto e sbuffa.
Un minuto di silenzio, come se stesse commemorando qualcuno prima di una partita di calcio e si gira verso la persona dalla parte opposta di dove sono io e chiede:
 “ Ma dentro c’è qualcuno?”
Hai visto uscire qualcuno in questi sei minuti? No, e allora cosa scassi il cartone del latte!
Alla risposta positiva del tale, sbuffa come un mantice e ricomincia a camminare.
Si ferma davanti all’espositore dei volantini della casa vacanze convenzionata con il comune come se fosse interessata a quello che c’è scritto sopra.
Non so a quanti interessi quel volantino, ma in 8 anni che vengo qui, quasi tuttI sono andati a leggerlo, riempie il tempo ma soprattutto è vicino all’entrata degli uffici, ti metti li nella speranza che non so per quale miracolo, chiamino te al posto di quelli che stanno aspettando da mezz’ora prima.
Da quella porta non esce nessuno, quando entri lì ti mangiano, non esci più, poi loro stanno immobili dietro a dei paravento in silenzio così tu che aspetti il tuo turno pensi che dentro non ci sia nessuno e anche se lo chiedi la risposta sarà sempre un SI, perché non vedendo nessuno uscire per logica vuol dire che è dentro.
La tale torna a sedersi di fianco a me e sbuffa di nuovo, poi si gira dalla mia parte ed esclama:
“Ma quanto ci mettono?”

SIGNORA MIA, SONO OTTO MINUTI CHE E’ ARRIVATA E NON SI E’ ANCORA DATA PACE, LE HANNO DATO L’ORARIO PER L’APPUNTAMENTO E AL SUO MANCA ANCORA UN PO’, IO SONO PRIMA DI LEI E NON SONO ANCORA ENTRATA, QUELLI DENTRO CI METTONO IL TEMPO CHE OCCORRE E IO CI METTERO’ IL MIO  E USCIRO’ MOLTO PIU’ LENTAMENTE DEL SOLITO COSICCHE’ LEI POSSA ENTRARE ANCORA PIU’ TARDI, TANTO NON DEVE TIMBRARE IL CARTELLINO MA MI HA TIMBRATO LA MINCHIA IN LUNGO E IN LARGO  A SUFFICIENZA, LA SMETTA DI SBUFFARE PERCHE’ NON SONO BARCHE A VELA E ANCHE SE SOFFIA COME EOLO NON VANNO PIU’ VELOCI.

 

 

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