Indecisa se
passare dal piccolo supermercato a prendere l insalata, titubo sul da farsi
indugiando sul portone dell ufficio. Vabbè andiamo a prendere l insalata e poi
vado a casa con l altro autobus, tanto è presto. Arrivo alla cassa e il pingone
solito, che deve avere una riserva barricata di domande di merda perché ogni
volta è un festival, mi dice:"ma non sei andata a sciare?", "a
sciare? Di giovedì?" Gli rispondo e lui : "qua vanno tutti a sciare,
non vedi che non c'è nessuno?" Accompagnando la sua teoria inconfutabile
con un ampio gesto del braccio, indican il locale deserto. La voglia di fare un
ampio gesto con il braccio coglie anche me ma mi trattengo. Tre secondi di
silenzio carico di tutto e poi altra domanda :"adesso vai a casa?" No
vado a spiumarmi ai giardinetti qua dietro, e passa sta cazzo di insalata sul
lettore che esco. "Ma abiti a Milano?" "No a Cinisello",
"beh non è lontano, prendi il treno per Seveso" sì e poi me la faccio
a nuoto. Non hai capito dov'è Seveso e dove sto io ma non importa, ho pagato e
sto guadagnando l uscita, un attimo prima che si aprano le porte scorrevoli si
sente: "ma Cinisello non è il paese di Trapattoni?" Mi fermo sulla
porta, appoggio la borsa pesante che avevo da prima e con il reflusso
gastroesofageo di un drago mi giro e rispondo: "Cinisello è la CITTÀ di
Pierino Prati e se vogliamo allargarci di Gaetano Scirea, Trapattoni sta a
Cusano Milanino. Non confondiamo il lungomare con un canale di scolo". Va
bene andare a sciare di giovedì, farmela a piedi da Seveso, ascoltare tutte le
volte le tue minchiate, ma dire che abito in un posto che conosci solo per un
interista è troppo per la mia tolleranza.
Ma fanno una selezione speciale per trovarli così?
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