Cerca nel blog

venerdì 27 marzo 2015

O COME OPOSSUM


È gennaio, fa freddo ma nemmeno tanto. Nonostante questo, nelle stazioni della metrò e del treno si aggirano animali strani, bipedi e ritardati, di sesso femminile di Opossum Metropolitano. Girano infagottate in piumini di manifattura asiatica sottocosto con ricarico da filiera più lunga dell'ignoranza di chi li indossa. Il cappuccio, bordato di pelo di gatto che miagola ancora, tirato su fino a coprire gli occhi come se il metrò fosse all'aperto ad Agordo. Camminano solo con la visibilità centrale di un cavallo immerso nel nebbione padano.
Camminano a zig zag come se ci fossero cecchini appostati ovunque. Nonostante tutti gli sforzi per intuire i loro spostamenti repentini e improvvisi ti sbattono contro. Tra lo stupito di aver trovato un altro essere umano su Marte e lo spaventato ti guardano con lo sguardo perso nel vuoto ed esclamano:"Oh!" OH COSA? NON SONO MICA LA NUOVA OPEL.

Nessun commento:

Posta un commento