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lunedì 23 agosto 2021

MASTRONARDI

Ero in prima elementare, avevo sei anni ed era un giorno in cui facevamo il dettato. La maestra dettava le parole in modo chiaro e lentamente specificando le presenze dei punti e delle virgole. Eravamo tutti impegnati a seguire la voce della maestra e a cercare di capire le sue parole, scrivevamo lenti, calcando con la matita sulla pagina del quaderno a volte rompendo le punte e rallentando la dettatura perché necessitava una pausa per poter temperare la matita. Tante volte i bambini si distraggono, non ascoltno, capiscono male a volte non sentono perché pensano ad altro e in quei dettati ci si trova di tutto. Rileggendone uno qualche giorno fa sono scoppiata a ridere fino alle lacrime per le corbellerie che sono riuscita a scrivere. In classe c’era un compagno che non scriveva mai la lettera maiuscola dopo il punto così la maestra, quella mattina, ebbe l’infelice idea di terminare la dettatura del periodo esclamando ad alta voce: “…punto, a capo, lettera maiuscola, trombone per Mastronardi!!” E la classe scoppiò in una sonora risata con il disagio e l’imbarazzo del povero Mastronardi.

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