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mercoledì 5 maggio 2021

5 maggio 2020

Ieri in piazzale Dateo ci saranno state un centinaio di persone, non le vedevo da due mesi, bambini in bicicletta e monopattino che urlavano felici, mamme che parlavano tra loro, persone a fare la spesa, mi sembrava tutto stranissimo, li guardavo perché erano colorati e in questi due mesi che ho continuato ad uscire per andare a lavorare ho visto le cose in bianco e nero ma me ne sono accorta ieri. Come se i muri dei palazzi chiusi avessero colorato tutta la città di vuoto e silenzio. Ieri c'era tanta gente e faceva le cose di sempre, come se il tempo di questi due mesi non si fosse mai fermato, e tutti avevano le mascherine, bambini compresi, distanze rispettate, code ordinate per entrare in tutti i negozi aperti. Non c'era il poliziotto a controllare ma tutti facevano quello che dovevano fare. Le persone sanno quello che occorre fare e lo sanno fare bene ma noi vediamo solo gli stupidi e ascoltiamo i cretini. Abbiamo avuto la triste opportunità di stare fermi ad aspettare, non ricominciamo a correre presi da cose non essenziali, ritorniamo a camminare guardandoci in giro ma non per fotografare quello che corre o è senza mascherina e blaterare nei gruppi di cose inutili. Guardiamoci intorno che ci sono tante cose da vedere, suoni da sentire, odori e profumi da annusare.

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