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lunedì 28 settembre 2020

Elegante taumaturgica Fontanella del gel

Elegante taumaturgica Fontanella del gel Sono un utente diligente. Mi hanno messo a disposizione il gel disinfettante all'interno delle stazioni del metrò e quindi ne faccio uso. Incuriosita dalla novità mi avvicino all'erogatore metallico alto un metro e mezzo e divertita dalla presenza di un pedalino per avere la dose, che detto così pare strano ma è così, schiaccio dapprima con cautela per accertarmi della quantità erogata. Schiaccio poco e vedo partire uno getto laterale anziché verticale sulla mano sotto al piccolo rubinetto. Riprovo ma stavolta metto la mano in modo da raccogliere sia di lato che di sotto nel caso scendesse da lì. Schiaccio il pedalino e viene giù una goccia, mi pare pochino e rischiaccio il pedalino, scende sempre un gocciolino ma decido che va bene così. Mi incammino verso le scale che portano al binario strofinando i palmi. All'inizio parte una saponata che averci avuto lo slittino avrei fatto la settimana bianca alla fermata 'San Babila. Dopo secondi infiniti che pare non asciugare mai, diventa talmente appiccicoso che se devi scendere due fermate dopo ti devi portare giù il sostegno. Poi all'improvviso la base alcolica sparisce e le mani restano morbide e profumate, ma sei già sei fermate dopo la tua. A me va bene che scendo al capolinea e fa in tempo ad asciugare anche quello che mi è colato fin sotto alle ascelle. (Ego sum minchiona)

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