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sabato 3 agosto 2019

L'alba ai confini di Orione

Sono le sei e il cornicione rivestito di metallo del palazzo di fronte è già rovente. Riflette il calore del sole cuocendo fette di pancetta lanciate in aria e frisbee di uova.
Il frinire delle cicale non ha mai smesso, nemmeno quando sono andate a dormire, hanno comprato un registratore dai cinesi per poter mantenere la sensazione di calore estremo 24/7, sono aperte sempre, come il Carrefour.
Il termometro segna fisso 56 gradi, hanno disegnato la colonnina di colorante con il pennarello e l'arsura ha seccato le gole, non bastano fiumi di acqua gelata, le falde comunali sono sotto il livello di guardia.
I ventilatori girano ma non danno sollievo, non c'è aria da spostare, sono vortici di afa a mattonelle, non si respira e si suda, da seduti, in piedi, mentre si cammina, salendo le scale, mai successo.
I crotali attraversano la strada e gli alligatori cercano refrigerio nelle paludi in piazza del Duomo,  hanno sostituito le Cornacchie con i Condor che girano sulle teste in attesa di mangiare.
Sui mezzi pubblici hanno messo piccioni morti nei tubi dei condizionatori e vengono bloccati nei tunnel e sotto i cavalcavia trafficati saturi di particelle sottili e anche un po' più grosse, si sa mai intasassero meglio
Hanno aperto un altro buco nell'Ozono perchè quello che già c'è non basta.
Gruppi di anziani disidratati ed esanimi vengono accatastati dietro agli sfiati dei condizionatori per velocizzare il processo di essicazione e immagazzinamento nei conteiner.
Animali chiusi in macchina e bambini sui balconi assolati all'ora di punta.
Non si era mai visto un luglio così....non si era mai visto un agosto così...era dal 1815 che non faceva così caldo...era dal 1300 che non pioveva da così tanto tempo....nemmeno il trisavolo di Giugliacci si ricorda un'estate così...
Meno male che ci siete voi che avete una memoria di ferro e nient'altro da fare che che intrecciare le balle a canestro perchè questa estate stava passando inosservata ai più.

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