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mercoledì 2 dicembre 2020

Confusa e incastrata

Tornando a casa il mio spirito di osservazione non si addormenta nemmeno quando il cervello è da un'altra parte. Scendo dal treno a Porta Venezia e mi dirigo verso la scala mobile, davanti a me un giovane ragazzo vestito di nero, e già lì s'è preso 100 punti senza nemmeno respirare. Corporatura non troppo robusta, vabbè non è il mio tipo ma possiamo passare anche oltre, capelli cortissimi che si intravedono sotto il berretto di lana. "Bomber" e jeans skinny elasticizzati che avvolgono il bacino e le gambe lunghe e sottili, leggermente storte che riveleranno tutto il loro perché un attimo dopo. È qualche gradino davanti a me sulla scala mobile offrendomi una vista garbata sull'insieme. Arrivati al piano solleva il piede inguainato in un anfibio e si prende altri 300 punti d'amblè. Un maschio con gli anfibi è il top! Inizia a camminare morbido, con una falcata da gazzella, una camminata femminile fantastica che mi lascia con la bocca aperta, tutto che si muoveva sinuosamente invitando la fantasia a ricamare arazzi dai colori di fuoco e qui la mascherina ha confermato tutta la sua utilità. Non riesco a distogliere lo sguardo da quello spettacolo e lo seguo fino a che non lo perdo di vista perché le nostre strade si sono divise. In una manciata di secondi mi sono accorta di camminare come Chewbacca di Star Wars, ho capito i muratori slavi quando fischiano dai ponteggi, mi sono trovata agganciata ad un tornello dove non potevo né scendere né salire e non c'erano nicchie a nido di chiurlo che potessero aiutarmi e ho avuto forti dubbi sulla mia identità di genere. Poi tutto è scoppiato come una bolla di sapone e sono tornata, un po' scossa, alla ricerca del militare col fucile, del rossetto lucido e dei collant neri mentre nell'auricolare partiva Nelly Furtado con Promiscuous.

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