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martedì 6 ottobre 2020

ENCHANTIX!!

Sull’autobus alla mattina alle 7.15, solito ingorgo nella solita strada, è così da tempo immemore e fa perdere un sacco di tempo. Spesso me la faccio a piedi da casa al capolinea del metrò, una mezz’oretta di cammino nemmeno tanto faticoso, a volte ritempra lo spirito ma stamattina ci vorrebbe dello spirito in bottiglia per ritemprare l’anima, parto già stanca e decido di prendere il pullman, ne aspetto uno abbastanza vuoto e inizio il viaggio pendolare quotidiano. Sono fortunata, c’è anche posto a sedere e mi accomodo armata di pazienza in attesa di passare la parte stretta della clessidra e arrivare al metrò. Dopo un paio di minuti l’autobus ha fatto solo tre metri di strada e dal suo posto a sedere si alza un uomo sulla cinquantina portata male che si incammina verso il vano occupato dall’autista masticando dei biscotti, arrivato alla catenella di plastica che delimita il passaggio esclama a voce abbastanza sostenuta: “Scusi autista…” “Dica…” “Se lei si mette un po’ più a sinistra col bus i furbetti non passano avanti, il codice della strada glielo permette” “Lo so ma non è questo il problema, mi posso mettere anche tutto nell’altra corsia che tanto passano avanti e poi al semaforo si infilano” “Non è che possiamo sempre svegliarci due ore prima per arrivare giusti al lavoro perché restiamo bloccati due ore qui per i furbetti” “ Il problema non sono tanto i furbetti quanto il numero elevato di macchine che transitano in questa strada che è l’unica che ti porta fuori dalla città” “Sì certo ma intanto i furbetti passano, vede??” Indicando con un gesto del braccio la macchina che passa di fianco all’autobus sorpassandolo, benedice con una manciata di briciole il sedile alla sua sinistra che al momento fortunatamente è libero. “Lo so, sono anni che faccio questa linea” “No, non è che ci voglio insegnare qualcosa a lei ma mi sono rotto di aspettare per colpa dei furbetti, a lei non ci voglio insegnare niente, ci mancherebbe, è il suo lavoro lo sa fare…” Al termine della conversazione, l’uomo si gira e torna al posto continuando a masticare rumorosamente la colazione, imprecando contro i furbetti della Crocetta e gesticolando energicamente, lancia briciole di saggezza come polvere di stelle, e tutti magicamente ci trasformiamo in Winx urlando “Enchantix!!!” in piedi sui sedili alla Guido Meda.

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